E’ da un po’ che parlo di cibi salutari , di corsi di cucina natural che mi hanno aperto a nuove idee,imput ricevuti da libri che parlano della stretta connessione tra cibo e salute e ovviamente ancora dalla più stretta connessione cibo malattie. E’ da un bel po’ che nel mio blog inserisco ricette alle quali ho sostituito qualcosa, burro, latte e/o uova o ricette in cui altri tipi di farina hanno preso il posto di quella a cui da anni siamo abituati e cioè la bianca raffinata. Così che, chiamiamola fortuna o forse combinazione, appena mi sono iscritta all’Associazione Italiana Food Blogger ( AIFB ) è arrivata la convocazione per partecipare a un weekend in Abano Terme chiamato BWELL presso il Bristol Buja Hotel.Ma cos’è sostanzialmente BWELL?
E’ un programma per stare bene, un programma che l’ospite che sceglierà di soggiornare presso l’ Hotel potrà decidere di seguire, in pratica accanto al normale pacchetto proposto c’è questa opportunità nata da AIFB in collaborazione con lo Chef Claudio Crivellaro, la nutrizionista la Dr.ssa Maria Teresa Nardi e un cardiologo il Dott. Gianfranco Buja, dal loro lavoro è stato creato un menù perfettamente bilanciato, sano e buono, che insegnerà all’ospite che intenderà seguirlo come continuare a casa un’alimentazione che possa aiutarlo a prevenire quelle malattie che sono ormai la causa principale di tumori e problemi cardiovascolari.I menù BWELL seguono le indicazioni dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione ( INRAN ) del World Cancer Research Fund Intenational ( WCRF ) e del National Institute of Health ( NIH ) e non sono che i principi della nostra Dieta Mediterranea.Una dieta che per tanti anni è stata il cardine dell’alimentazione degli Italiani, una dieta varia e bilanciata che pian piano con il progresso e le mode purtroppo si è andata perdendo e che p prevede cereali durante i pasti principali, preferendo quelli integrali che se abbinati ai legumi rappresentano una buona fonte di proteine, vegetali, frutta e verdura sempre differente in modo da introdurre tutte le vitamine e gli antiossidanti di cui abbiamo bisogno, 1-2 volte al giorno i derivati del latte, yogurt e formaggi magri, olio extravergine di oliva, semi e frutta secca, e le spezie che aggiunte alle pietanze riescono ad evitare un eccessivo uso del sale. La dieta inoltre prevede la carne non più di 3 volte la settimana preferibilmente carne bianca e il pesce almeno per 2 volte alla settimana.Proprio di questo si è parlato durante la tavola rotonda prevista nel programma del mio soggiorno presso il Bristol Buja, una tavola rotonda con la nutrizionista la Dott.ssa Caregaro e il Cardiologo Dott. Buja, questi sono stati I punti salienti, di una discussione esauriente e chiara.L’incontro è stato anche accompagnato dalla dimostrazione del pasticcere del Buja, Enrico Magro che ha preparato tre dei dolci del menù dessert BWELL , il giovanissimo pasticcere ha dimostrato come un dolce può essere buono per il palato, appagante per gli occhi e allo stesso tempo può essere mangiato senza troppi scrupoli.
Questo uno dei momenti della dimostrazione live del pasticcere Enrico con la Presidente dell’AIFB Anna Maria Pellerino |
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Questo è stato il compito più arduo perché la pasticceria non è una cucina del q.b. è una cucina in cui tutto deve essere calibrato, se tolgo 50 gr di zucchero o se tolgo le uova devo trovare un modo per non alterare il risultato finale. I dolci sono chimica, solo per un dolce sentiamo spesso, “non mi è riuscito “, fare una creme brulè sostiuendo il latte vaccino, evitando la panna, e sentirla squisita al palato quindi appagando il gusto non è cosa sempliceAnche lo chef Michele Viale ha dimostrato come non solo gli ingredienti sono importanti al fine di ottenere una cucina sana, ma anche le tecniche di cottura. Infatti dimentichiamo le lunghe cotture degli stracotti per esempio e impariamo a cuocere I cibi, accorciandone I tempi allo scopo di preservare tutti i nutrienti, ma senza per questo alterarne il gusto. Quindi per riassumere il programma Bwell spiegato durante la tavola rotonda dai vari professionisti presenti medico e nutrizionista e dallo chef e pasticcere, si possono riassumere in tre punti; Punto primo; parto da un’ottima materia prima, e quando si parla di cibo non si transige. Sappiamo benissimo quante e quali sofisticazioni sono in atto sugli alimenti, approvvigionarsi di cibo doc, certificato, di nota provenienza deve essere ” prioritario “. Punto secondo; preparo un menù che sia attento e che rispetti delle norme guida ormai riconosciute dalla medicina, cioè un’attenta alimentazione quotidiana DEVE essere completa, DEVE essere bilanciata, NON DEVE escludere nessun alimento ma piuttosto limitarne l’uso. Una sana alimentazione DEVE anche volgere un occhio al passato cercando di integrare quegli alimenti antichi che le mode avevano escluso, quindi spazio ai cereali dimenticati, ai legumi ritrovati come le cicerchie , di inserire nella dieta le farine integrali e il miele o sciroppi di agave o acero, Limitare l’utilizzo delle carni rosse al massimo tre volte la settimana aumentare il consumo di frutta e verdura, preferire i grassi nobili dell’olio di oliva, il nostro oro verde Italiano ricco di grassi monoinsaturi che fanno molto bene al nostro colesterolo , perché hanno la capacità di tenere sotto controllo il livello del LDL. Consumare più pesce che contiene Omega 3 che ha effetto antinfiammatorio, serotoninergico e antidepressivo. La parola chiave è limitare per evitare di sviluppare quelle intolleranze ormai diffuse al lattosio,alle uova, ai cereali, limitare per evitare che il surplus di allergeni possa innescare nel nostro organismo le reazioni sempre piuttosto fastidiose lì dove da fastidio possono anche diventare vero e proprio disturbo. Punto terzo; uno stile di vita corretto DEVE essere sempre abbinato ad un esercizio fisico quotidiano, una buona passeggiata, non necessariamente la corsa, o la palestra, qualsiasi cosa che metta in moto il metabolismo, faccia arrivare più ossigeno nel sangue, che riduca lo stress, perché importante è ricordare, mente e corpo sono una cosa unica. Se sto bene fisicamente sto bene anche moralmente, se sono consapevole di nutrirmi bene, di scaricare lo stress andando a correre, o semplicemente di fare una bella passeggiata che liberi la mente dai pensieri, ho fatto due cose essenziali, mens sana in corpore sano vuol dire proprio questo. A tal proposito proprio per aiutare l’ospite a continuare a casa il lavoro cominciato con il Bwell, è stato stampato per gli ospiti un ricettario illustrato con le ricette del menu, e questa la trovo un’iniziativa geniale e meravigliosa, poter riprodurre a casa ciò che ho mangiato in vacanza! |
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giardino dell’Hotel Buja | ||
Ma adesso vorrei parlarvi del mio weekend presso il Bristol Buja, tre giorni in cui l’organizzazione è riuscita a concentrare tutto , dallo svago per noi food blogger, viziandoci con un fango, la piscina e il pilates e il cibo, sano, buono e bello. No vi assicuro non è un ossimoro, parlare di cucina sana e buona, perchè ciò che vorrei riuscire a sfatare è proprio questo, un piatto può anzi deve essere buono pur restando sano e gradevole anche alla vista. E’ stata colta l’occasione anche di farci visitare le cucine ( le grandi cucine ) di un hotel e di vedere tutti questi ragazzi giovanissimi al lavoro. Ma un’anticipazione di ciò che sarebbero stati questi tre giorni è stato l’aperitivo di benvenuto. | ||
estratto di pomodoro | ||
ananas e menta | ||
finocchio e aneto | ||
Sfiziosi cocktails a base di estratti di frutta e verdura facevano bella mostra in giardino,Succo di pomodoro con bucatino fritto avvolto da polvere di olive e mozzarella, succo di arancia e rabarbaro con spade e zenzero, estratto di finocchio e aneto, estratto di ananas e menta, e ognuno di questi già accompagnato da un piccolo finger food, per poter bere e mangiare qualcosa in piedi. Un aperitivo in cui era anche previsto un buon prosecco e lo Spritz che oltre ad essere ormai famoso e protagonista degli happy hour in tutta Italia, è anche un aperitivo della tradizione veneta, perchè nato proprio da queste parti.Quindi sì anche agli alcolici se parliamo sempre di prodotti eccellenti, un buon calice di prosecco o un bicchiere di vino non sono affatto vietati e anzi nelle giuste dosi hanno effetti salutari perché questa la è la filosofia di BWELL, questa la giusta filosofia di vita che dovremmo imparare e che spero riuscirò a divulgare. | ||
Tenuta Zanovello le vigne | ||
Quindi si al vino ma che sia buono e perché no biologico e così l’organizzazione ha previsto per noi anche una visita la domenica mattina presso l’azienda vinicola Ca’ Lustra della famiglia Zanovello, una bell’azienda adagiata sui Colli Euganei a pochi kilometri da Abano. Siamo stati accolti dal proprietario che ci ha illustrato con grande competenza tutti i passaggi cioè come si arriva a un ottimo prodotto finito, partendo dalla zolla per arrivare alla bottiglia.Abbiamo visitato l’azienda, ammirato le grandi botti,e degustato il loro vino, unico rammarico non aver potuto comprare delle bottiglie da portare a casa. Sarà questa per me una buona ragione per tornare in questi posti bellissimi. | ||
l’interno dell’ azienda Ca’ Lustra |
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uno scorcio dell’azienda | ||
Il weekend è stato quindi non solo all’insegna del benessere a 360 ° | ||
piscina dell’hotel | ||
la degustazione dei vini | ||
ma anche opportunità per conoscere tante belle persone, come per esempio lo Chef Claudio Crivellaro, una persona che capisci subito quanto ama il suo lavoro, simpatico e disponibile tanto da restare con noi dopo la cena del primo giorno al Buja rispondere alle nostre domande fino oltre le 23,00.Conoscere anche chi ha organizzato tutto questo, la presidente Anna Maria Pellegrino, la consigliera Patrizia Malomo, Elisa Bolognesi ( dello staff Buja ) donne che hanno mostrato una precisione e un’attenzione ai dettagli, che hanno creduto in questo progetto e lo hanno portato avanti con determinazione ma anche con umiltà perché consapevoli che anche un punto di vista diverso può migliorare ciò che è stato fatto. E ‘ stata l’occasione per conoscere altre foodblogger anzi a dire la verità anche un foodblogger, scambiare opinioni, fare nuove amicizie, nonché dare un volto a dei profili di un social network.Ma è stata l’occasione di conoscere anche i proprietari dell’Hotel Buja e in particolare la signora Wilma che è venuta a conoscere tutte noi durante l’aperitivo,.Un grazie va a loro che mi hanno dato la possibilità di essere lì e di poter testimoniare tutto ciò che ho vissuto in quell bellissimo weekend perchè hanno creduto in questo progetto e hanno dato la loro fiducia perchè questa nuova avventura potesse cominciare, poiché bisogna ammettere che andare a rivoluzionare anni e anni di impostazioni di lavoro , di gestione non deve essere un compito semplice e mi auguro che questo coraggio venga giustamente ripagato.
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